domenica 29 maggio 2005

Rudy Tomjanovich

Tratto da Piccole Lodi Pomeridiane

Sguardo muto, per non sembrar sfrontato.
Distrugge il mio core(
αεθ). Inebria, conquide,*
fin dentro il profondo mi scruta e ride,**
non senza volgere alcun connotato.

A novanta, non muore il sol bucato,
se l'odor è quello delle arie di sfide
potrò, inebriato sinora dalle malfide,***
entrare nelle grazie di chi ha Parlato?


Nel futuro, ancor prossimo al nero
annegherò nel sapore più amaro,
non basterà sapere che è di donna.****

Sul mio spirito, siffatto gingomma
poserò ancora le veci di porcaro,
allora potrò dire austero: è (vero).

[n]=(*)Rigoletto: Atto I, non senza una calorosa licenza poetica e un sentito ringraziamento all'oloenzima III, grazie. (**)e ride. (***) malfide=individui di cui l'autore, nutre eccessiva stima, non seguendo, erroneamente, i nutriti precetti di due studiose nel campo sanitario e non. (****)Arrivati a questo punto, se non avete capito il verso 4 non è cazzo vostro addentrarvi nelle ultime terzine, anzi sapete che vi dico? Vi comprate un bel cazzo di libro di Pessoa, fate finta di leggerlo in tram, (se non trovate un tram a Crotone, compratelo), comunque prendete questo libraccio buono solo per il malaffare e incominciate a sfogliarlo senza però leggere nemmeno una consonante e aspettate che una portoghese che per caso passava sul vostro tram parcheggiato in giardino a Crotone e le chiedete di sposarvi con rito induista.

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