Un freddo gelido attanagliava la piccola città. Marcello cresceva. Il tempo scorreva. E la dolce

nonnina sparecchiava la tavola. Marcello osservava in salotto la libreria, in attesa del Caffè. Il nonno possedeva una copiosa collezione di testi antichi. Fra cui uno che spiccava fra gli altri. La copertina era ormai logora.Però possedeva un luminoso segnalibro. Il nonno tempo prima aveva accuratamente sottolineato una frase di P. Verri "Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo". Il Caffè era pronto. La nonna era solita macinare personalmente i chicchi. Non credeva nei prodotti confezionati. Significava per lei, saltare il passo di un cammino. Semplificare non è significativamente un verbo positivo. Si Può facilmente eliminare un primo dolore ma si consuma un secondo piacere. La nonna sorridente avvolta da un aroma intenso versò il caffè nelle tazzine. La stanza divenne di colpo satura di un'atmosfera festosa. Ogni piccola tazzina. Ogni piccolo chicco. Sconvolge il fatto che esistano bicchieri creati solo per contenere il Caffè. E che siano così piccoli. Sacri. Marcello dopo aver mescolato frettolosamente lo zucchero all'amara bevanda. Sorgeggiò la sua dose. La sua piccola quotidianeità. Un rito anche per poco, Dolce.
Note:
[n] Il Caffè dona una piccola quantità d'energia. Lo si puo disprezzare. Lo si puo definire droga. Ma il Caffè è già di per sè amaro. Sprigiona da un solo chicco una incredibile quantità di vita. Anche per poco. E' curioso. Il Caffè bisogna saper farlo! Marcello lo sapeva. E anche lo stesso Verri con il suo di Caffè.
Nessun commento:
Posta un commento