I tappini dei succhi di frutta con le bandiere stampate sopra non c'erano a Saigon, si poteva andare in Laos e tornare con 4 ettari di papaveri, ma di tappini neanche l'ombra. Il piccolo Nguyen, era nella giungla, era a caccia di funghi e di tappini dei succhi di frutta, ad un tratto le mangrovie sparirono e vide una casetta. Si rese conto quindi, che la casetta er

a totalmente costituita da dolciumi. Bacchette di zucchero e girelle. Mattoncini di cioccolato e sacher porte. Vo Nguyen diede un morso ad una finestra, allora uscì fuori dalla casetta una strega. La strega prese Nguyen e lo infilò in una gabbia, decisa a farlo diventare il suo pasto, ma trovandolo troppo minuto, lo mise all'ingrasso. Nguyen stette lì per 15 anni. La strega intanto si era trovata un aiutante cuoco. L'aiutante chiese alla megera cosa stesse facendo quel tizio in una gabbia. La fattucchiera non fiatò, allora l'aiutante non sopportando queste angherie liberò il piccolo Nguyen. I due presero la maglia autografata di Burruchaga della strega e tornarono a Saigon. La strega allora per punire i due, mandò prima i giapponesi, poi i francesi, poi un pò vietnam del sud, di nuovo dei francesi, intanto la cambogia, poi gli stati uniti. Non si risparmiò le locuste, il napalm, la miopia e della diarrea che non fa mai male. Ma nulla potè fermare quei due piccoli tizi. Nguyen, fra le bandiere cerca ancora tappini, ma non beve i succhi di frutta. Così come è giusto che sia, la superficie al di sopra del profondo, che ha finito il suo corso, come tutte le cose del resto. La forma e non la sostanza, come è giusto che sia. Il barocco che abbatte il classicismo. Il cuoco e il suo aiutante. Il tappino a loro. Il succo a noi, basta.
ti piace Stefano Benni, eh?
RispondiEliminaMai letto un libro di questo tizio..
RispondiEliminaCoinvolgente
RispondiEliminaAnonimo sono io.
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