venerdì 24 luglio 2009

Il Controdolore di un Palazzinaro.

Stupefacente. Non rimanere fermi al moto empedocleo dell'amore che rimuove l'odio, del riso che ruba il posto al dolore, Palazzeschi dice che non c'è cosa più vigliacca che andare incontro al pericolo. Effettivamente non c'è cosa più superficiale che abbandonare un binomio e abbracciare un monomero. Coraggioso è sorseggiare del thè con il dubbio. E il controdolore? Non è il piacere, non c'entra D'annunzio, ma non ci soffermiamo sul superficiale nondolore. E' una presa di posizione, non un bieco atto imposto. Palazzeschi mi sta cambiando. In peggio, ma non in un nonmeglio. In un contromeglio. Mero Futurismo? No, non c'entra. Belle iniziative, ma scarsi risultati. Mi definisco Palazzesco o al massimo palazzinaro.

Sganasciata sia la mobilia della vostra casa; sedie, letti, tavolini che cadono, che si rovesciano, che s'infrangono. Quando le vostre scarpe sono nuove pensatele e vedetele vecchie e rotte, per carità non cercate di vederle in buono stato quando saranno sfasciate: voi sarete perduti. Sganasciate, sdrucite mentalmente il mobilio della vostra casa, rompete mentalmente le vostre scarpe, i vostri abiti. Prevedete fra i vostri figli un gobbo, o sappiate vedere uno storpio nel vostro figlio più sano, una vecchia bagascia rauca in una giovinetta dalla voce d'usignolo. Approfondite, approfondite sempre; fissate la vecchiaia.

E aggiungo una citazione che mi sta fottendo il cervello:"Scortecciate,Scortecciate e scoverete la felicità". Palazzeschi esalta il riso come ragione e fine unico di una vita veloce e sola, di una sola vita e veloce. Io ho paura di parlare di questi argomenti per adesso provo a scortecciare nel mio essere Controarbusto e non nonarbusto.

domenica 5 luglio 2009

Lettera ad un Nonno mai nato.

Caro Nonno,
Juve in B. Non sapevo come dirtelo, allora ho cercato di essere diretto e conciso, purtroppo la juve è in B. Tu dirai è finito il mondo, ma penso solo che si stia consumando. Ma consumando male, perchè un nonno qualunque muore bene, contento, appagato e pieno di vita vissuta. Sto mondo è un nonno malato. Tu sei stato un bel nonno, io ho toppato come nipote. Speravi da buon nonno che vivessi "adagio" ma non funziona, altri standard. Seriamente, altri standard. Non è più la domenica pomeriggio a guardare le partite. Ormai il moto gp e gli altri giorni della settimana si sono presi la nostra innocenza. E' quel lunedì che ho sempre odiato, che si è fottuto la domenica mattina. La domenica mattina è l'unica cosa sacra che mi era rimasta, ma è stata stuprata anche lei. Seriamente, altri standard. Non è più la chiacchierata postpartita. Non è più il lamentarsi del caldo, ora ci sono i condizionatori. Non è cosa. E tieniti tu la domenica sera, seriamente prenditela, non lasciarla a me, la userei male. Mi hai insegnato ad accettare il violento, a disegnarlo. Mi hai insegnato ad exprimere e io l'ho imparato male e mi scuso per questo. Mi sento una merda con una matita in mano. Per questo la smetto. Accetto altri Standard. Seriamente, Altri Standard. Forse un giorno, ovviamente non infrasettimanale, ci rivedremo. Tu non mi riconoscerai, ma ci vedremo. Io ti riconoscerò e non ti dirò nulla, mi darai questa domenica sera. Mi darai una pacca sulla spalla e tratterremo le risate. Ho progettato tutto, ora sta a te decidere quando nascere. La juve è morta. In serie B la vecchia signora è diventata nonna. Mi spiace.