L'autore di
Uinni de
Pu non è
Walt. E' uno vecchio e solitario scrittore inglese di cui non voglio dire il nome. Lo scrittore aveva un figlio,
Christopher Robin. Proprio come il libro. Ma la cosa veramente curiosa sta nella vita reale dei due "artisti". Dietro l'incredibile successo dei libri,

dietro la sorprendente giocosità e innocenza dell'orsetto, c'è una storia di violenza e tristezza. L'autore orgoglioso del proprio figlio decise di porlo nel suo meraviglioso racconto. Dopo un'infanzia
postnatale più che tranquilla, il povero
Chris fece i conti con la vita. Solo e deriso dai compagni per le storie sull'orsetto, tentò la fuga nell'esercito, in cui divenne ufficiale per i meriti letterari del padre, provò a cambiare nome, vita, voltare pagina, chiudere un capitolo triste, eliminare un paragrafo,
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canc e Termina Processo. Ma Nulla, si sposò con una cugina di primo grado, aprì una biblioteca, ma tanti bambini "normali" volevano un pezzo di
Christopher Robin. Morì odiato dalla madre e lontano dall'amore del padre. Una vita tragica, senza una vita di fuga da un bosco di merda, ma ancora non ho spiegato il motivo del racconto.
E' stato accertato che il miele rappresenta uno dei più importanti reservoir di spore di Cl. botulinum e che quindi la principale causa di botulismo infantile. E' addirittura sconsigliato dar del miele ai neonati! L'orsetto doveva uccidere il christopher infante, era un augurio letterario. Dietro quella dolcezza, c'era del veleno da dover inoculare in qualche modo, dentro questo mondo giocoso, c'è del male. E non dico dietro, ripeto dentro. Come il cuore dell'albicocche che racchiude il cianuro. Tutto troppo violento e qualcuno, un padre, deve difendere un figlio dall'orrore. E perché non proteggerlo, preservandolo dal mondo. Muori felice con dolcezza Chris, che il mondo non è cosa per te. L'orsetto è solo un tranquillo esecutore. Non prova emozioni un pupazzo. E poi non mangia merda perchè in quel caso il Clostridium sarebbe un altro. [Tetani]