sabato 30 maggio 2009

Monica(ccianu).

"Mio amato Ambrogio.
Mia madre era su una sedia davanti al nostro Bangalow, quando stringendo la mano a mio fratello Naviglio, ha lasciato le sue ultime parole per questo mondo labile. Mio fratello ora è tranquillo, sa che mia madre ha compiuto il suo compito e che era giunta l'ora di farsi accogliere in un posto più consono alla sua persona. Ambrogio, volevo assicurarti che credo ancora nell'amore di Dio, però incominciò ad avere dei forti risentimenti verso quella spiaggia. Ostia, quanto sangue sulla battigia. Perchè tutto quest'odio? Mi ricordo quando sono scappato a Roma, lasciando mia madre sull'uscio di casa e Ostia mi ha accolto come una prostituta redenta in cerca del vero amore. E tutte volte che ho salutato triste quel lido per tornare a casa. E ora? Tutto l'amore profuso e solo violenza in cambio. Ho lasciato mia madre sulle rive di Ostia, per farne riposare lo spirito e ora l'ho persa. Per Ostia non basta, è continuamente affamata. Qualcun'altro cadrà, se non sarà la madre, il prossimo sarà il figlio[PPP] . Lasciamelo dire Ambrogio, non voglio sputare congetture di matrice pagana, ma l'amore di Dio non c'entra nulla con il sangue di Ostia. Per quanto possa piangere Tagaste, Ostia banchetterà con un altro cuore africano. E voglio essere sincero con te, Ambrogio, sono contento che Ostia si sia presa una madre, orgogliosa di un figlio. Ora tornerò in africa perchè non voglio che Ostia mi prenda vivo, voglio solo sputare su questa terra maligna."
Agostino

"Roma Ladrona!"
Ambrogio

martedì 26 maggio 2009

Madonna i Sett Porte.

Un marito premuroso tempo fa aveva portato la moglie in garage e l'aveva chiusa lì dentro, ma nel senso positivo. Ora questo garage, francese di nome ma di tutt'altra nazione il resto, fra il sudiciume e la disperazione possedeva ben 7 porte. Quindi ricapitolando il quadro della situazione, un uomo al piano di sopra, una donna e 7 porte. 7 porte. 7 porte, belle succose e ricche di mistero. 7 porte trasparenti. La donna impaurita poteva allora, guardare oltre ogni porta. La donna sconvolta dall'evento e dalla malvagità dell'uomo che l'aveva lasciata in garage decise di aprire una delle porte. La donna osservava una per una le porte e guardava ben oltre la serratura, era stupita dal fatto che il garage possedesse tutte queste porte, addirittura 7. Prese la seconda e l'aprì, però torno subito su i suoi passi. Indecisa si buttò sulla quarta l'aprì, vi entrò, ma superando l'uscio, la porta magicamente si richiuse dietro di lei. In questa stanza trovò altre 7 porte molto più grandi e molto più curate dal punto di vista visivo, ma pure sempre trasparenti. La donna questa volta aprì tutti i portoni, si sedette al centro della stanza e pensò a quale algoritmo matematico fosse legato alla scelta della stanza, dopo una lunga attesa si lanciò nella prima porta, ancora una volta la porta appena la donna varcò l'uscio, si chiuse. Presa da un'insana disperazione si mise a correre e a scegliere a caso i portoni che le si paravano davanti, dopo aver lasciato dietro di se 4 o 5 stanze, con il fiatone si risedette al centro della stanza e questa volta aspettò che il vento decidesse per lei quale porta dovesse aprirsi. Mentre la madonna attendeva, il marito tornato con l'auto nuova da regalare alla sua dolce sposina, non trovò più nessuno in garage. In compenso trovò 7 porte. Non si scompose e trovandone una aperta la richiuse accuratamente senza far rumore. Risalì le scale e andò alla tv a guardare le finali di coppa.

giovedì 14 maggio 2009

C'è posta per te.

"Ti darò una piccola regola per valutare i tuoi progressi e per renderti conto di avere ormai raggiunto la perfezione: possiederai il tuo bene quando capirai che gli uomini considerati felici sono in realtà i più infelici. Stammi bene ." Seneca. (Fine delle Lettere Morali a Lucilio)


Mi narrerò la storia di Lucilio, il leggendario destinatario delle epistole morali dell'iberico Seneca.
Lucilio non era ricco, tentava la carriera politica e scriveva anche qualche poesia però senza alcun tipo di successo, visto che era annoiato e pieno di lettere, seguiva il precetti di Seneca alla bene e meglio. Aveva una casa in campagna ed un carretto con cui portava il grano al mercato. Ora, essendo un povero uomo e volendo seguire gli insegnamenti del vecchiaccio spagnolo
: Ducunt volentem fata, nolentem trahunt «Il destino guida chi lo accetta, e trascina chi è riluttante», Lucilio prese il suo cane e lo mise accanto all'unico cavallo che trainava il carretto e passava il tempo a fissarlo mentre seguiva il tragitto verso il mercato. Il guaio era che l'esperimento era fatto male perchè il cane essendo di fronte al carretto non poteva che seguire necessariamente la marcia del carro, non volendo rischiare di lasciarci la pelle sotto una ruota. Lucilio ingenuo però, rimaneva meravigliato da come la realtà riflettesse le parole del suo maestro. Lucilio era inoltre un cultore dell'apatia. Certi giorni sedeva su una sedia e impassibile osservava il nulla, anzi visto che osservare implica un'azione, Lucilio nullificava il niente. Putroppo la storia di Lucilio è davvero breve, infatti la ragazza, lasciò il nostro eroe, ormai stanca di un ragazzo troppo noioso e di un vecchio iberico probabilmente solo e in cerca di affetto che le aveva intasato la posta con una raccolta di 124 lettere divise in 20 libri di differente estensione (fino alle dimensioni di un trattato). Lucilio, solo e disperato poco tempo dopo, si suicidò. Seneca ne fu felicemente colpito.

mercoledì 6 maggio 2009

Emmanuel Goldstein

Oggi parlerò di Andrè Maginot. Immagino che tutti sappiano chi è Maginot e di come sia bravo a tirar linee, ma in pochi sanno dell'amore di Maginot. Non era un progettista, non era un carpentiere, non era cazzo di fare soldato(per poco non si faceva ammazzare) e non amava certo i crucchi, però a venti anni vantava già una laurea in giurisprudenza. Voglio ricordarlo come un erudito transalpino! Maginot fondò una sorta di società petrolifera pubblica, uno straordinario atto di coraggio e di estrema apertura mentale. Un colpo duro al controllo globale. Al controllo del sangue della terra, l'oro nero. Perchè non abbiamo bisogno di trasfusioni, siamo veri e propri vampiri diurni, controllati da pochi transilvanici. Bene, parliamo di potere. Ho una gallina, prendo altre galline e un bel gallo e mi faccio un pollaio, onesto e oltremodo costruttivo da parte mia. Mi faccio un giro dell'isolato e c'è chi ha talmente tante galline da volere solo un uovo. Perdo le uova ma mi faccio altre galline. Tante Galline. Un gallinificio. Ora, un vicino ha un altro pollaio e vende le uova affianco casa mia. Che faccio? Mi compro le galline?Avveleno le galline? Rubo le galline? No, le galline sono sacre! Mi faccio amico con l'altro gallinista e poi lo accoltello lentamente e mi prendo da buon compagno le sue galline. E gli dedico il nome del pollaio. Il tempo passa e io divento l'unico gallinista del paese. Intanto qualche pezzo di merda scopre che con le uova si fanno delle galline. Mi preoccupo? No. Vendo galline a qualcuno per sputtanare le sue teorie oppure ammazzo l'inventore di metodi nuovi e dico in giro che le galline vengono da un altro pianeta. Fra parentesi non cambio l'informazione ma do una formazione diversa alle genti. Dopo un pò di tempo mi accorgo che le genti che rifornisco continuamente di uova, sono stanche e imbottite di colesterolo. Che faccio? Odieranno le mie galline. Pubblicità? Sconti? Galline gratis? Nono, niente di tutto questo, il sistema consumistico non si rifocilla certo di altro consumismo. Ci vuole una sana guerra. Va bene, Come far partire una guerra, meglio se psicologica(così non ammazzo clienti)?Dico in giro che qualcuno uccide delle innocenti galline. Sgomento. Indignazione. Tutti proteggeranno le proprie uova dal male. Tutti difenderanno le mie uova con le mie protezioni dal male. Cosa ho adesso?Il potere. Il potere di ridere di chi è omologato al sistema gallinaceo, di chi combatte contro di me con le stesse mie galline e ho anche il potere di ridere di me che volevo vincere il sistema per avere quanto mi bastava per vivere e ora sto covando altra merda. Ho anche troppo potere. Mi rendo conto che in realtà l'uomo di potere non vive bene. E' come un pagliaccio su un monociclo che incomincia a saltellare su quel dannato monociclio in un campo disseminato con mine antipagliaccio. Non solo deve stare in equilibrio, ma rischia anche di perderci la faccia. Perchè ho smesso di parlare di Andrè Maginot? Perchè parlo di galline? Beh, questa vi piacerà. Il vero trucco per sopravvivere è non perderci le penne, altrimenti si finisce in un calamaio.

nota:(Andrè Maginot è morto avvelenato. E' stato ucciso. Ed è passato alla storia per la linea, qualcosa di straordinario ma oltremodo inefficace.. e non per quella piccola grande lotta contro il potere petrolifero. Ti dirò una cosa bella e una brutta. Tu non sei una gallina, ma vali meno di un uovo, ti insulteranno per il resto della tua vita e purtroppo infieriranno anche sulla tua lapide. Non puoi cambiare il mondo, nè il sistema. Puoi solo diventare un pagliaccio e solo allora levarti il naso rosso.)

martedì 5 maggio 2009

La Forca.


Ci sono due fratelli, i gemelli Strand. Uno Lag da Lagging e l'altro Lead da Leading. Lag e Lead. Ripeto gemelli. Questi gemelli sono nati a Candido Godoi. Ripeto gemelli. Lag e Lead oppure Lead e Lag sono nati lo stesso giorno proprio perchè sono gemelli. Sono uguali, stessa grandezza della testa, stessa grossezza del torace, stessi capelli, stessi occhi insomma "I" stessi. Forse qualcuno guardando su google o cercando accuratamente nel proprio bagaglio mnemonico ha trovato la città Candido Godoi e si è incuriosito, ma non volevo parlare di quel fatto e non voglio premiare assolutamente la cultura di chi si ricorda dell'aborto di Weimar. Io voglio parlare di Lag e Lead. I simpatici Lead e Lag. Lead è un tipo colto, precoce, che fa tutto con estrema facilità perchè è davvero sveglio ma anche fortunato, l'alter Lag, dicono sia ritardato, ma è in realtà è molto riflessivo e oltremodo grintoso, lento ma forte e ottimista. Uno come Lag non molla facilmente. Lead e Lag corrono, ma a livello agonistico, sono due corridori professionisti. Lead spacca il mondo sui 100 m, ha uno scatto bruciante e ha anche una discreta tenuta in allungo, Lag è invece impreciso all'inizio, non si dà la giusta spinta o cade spesso in falsa partenza però recuperà presto e prende velocità in un baleno. Un baleno policromatico bellissimo, una sliding clamp, un vortice di polimeri fermi in un'indissolubile unione al moto incessante della vita. Spesso si dovrebbe fotografare questo baleno e non il traguardo. Dopo la corsa, dopo il sudore di Lag e la fierezza di Lead arriva la terminazione. La terminazione della corsa. I due arrivano entrambi nello stesso istante, non serve il fotofinish visto che è solo un allenamento e nello stadio non ci sono che loro due. Lag stremato guarda Lead negli occhi e gli dice:"Bella gara!". Lead mentre si mette una felpa risponde:"Eravamo Gemelli". Lag allora chiede:"E ora?". E ora:"Siamo fratelli."

nota: http://he.wikipedia.org/wiki/%D7%9E%D7%96%D7%9C%D7%92_%D7%94%D7%94%D7%9B%D7%A4%D7%9C%D7%94