
Marcello colpito dal fascino della ragazza, mise male il piede sullo scalino e ruzzolò giù. Si sbucciò il ginocchio. La nonnina corse in aiuto del nipotino. C'è sempre qualcuno nel raggio di 5 m che conosce la Natura delle Cose. La nonnina consigliò al nipote un po di alcol per non fare infettare la ferita, ma Marcello non voleva assolutamente saperne. L'alcol "rosso" brucia![2]. I due con non poche difficoltà decidetterò di andare in spiaggia comunque. Il lido Kursaal[3] era ancora aperto. La sabbia scottava anche più della ferita. Il baracchino era diviso con altre 13 famiglie, quindi era sempre aperto e non vi si poteva entrare per via dei 9 materassini e le 7 ciambelle incastonate al suo interno[4]. Marcello lasciate le ciabatte sotto l'ombrellone, si lanciò in una folle corsa verso il mare mentre la nonna gli lanciò un urlo:"Corri. Il Mare rimargina le ferite!".
Note:
[1]Inanna è la divinità sumera della bellezza. I sumeri hanno fatto partire tutto. Questa storia come la storiagrafia stessa è affascinante.
[2]Quando una scala cromatica viene associata alla percezione del dolore. Da piccoli per disiffettarsi chiedevamo l'alcol "verde".
[3]Kursaal viene da "Saal" e "Kur". Casa di Cura.
[4] 9 sono le Muse. 7 sono le Corporazioni delle arti e dei mestieri fiorentini.
[n] Le piccole scottature che si hanno, scompaiono nel mare di amore di una mamma. Il mare rimargina ogni ferita. Tutto il sapere popolare condiviso con altra gente in un piccolo compartimento che è la memoria rimane aperto per l'eternità. Inanna. E' sconvolgente non so da chi sia stato tradotto ma con questo prefisso latino(in-). Quel qualcuno ha voluto lasciarci qualcosa. In Anna.