Marcello porta con un sè un nome poco comune, a dir poco unico. Infatti non ha mai avuto il piacere di incontrare un altro Marcello. Se spesso il mal di vivere si incontra, un Marcello è difficile scovarlo. Era ormai l'alba, Zio Pino sostava sugli scogli e pazientemente attendeva l'arrivo di un bel pesce. Era uno di quegli individui che apprezzano pienamente l’attesa, devo dire che in quell’era non era facile trovare gente paziente. Zio Pino era appellato così, ma in realtà non era Zio di nessuno e in realtà non si chiamava neanche Pino. La sua generosità però, spingeva chiunque a pretendere un grado di parentela. Si preparava psicologicamente alla caccia ittica la sera prima, era metodico, niente sveglia, il corpo sapeva quando muoversi. Era un pescatore nato. Era però, un pescatore atipico. A differenza di altre persone che pescavano uomini o altri animali del creato, Pino non pescava niente, ironia della sorte erano gli altri che pescavano lui. Soleva osservare gli altri pescatori, se bisognava avere una pazienza sterminata per pescare, bisognava averne ancora di più per guardare qualcuno pescare. Pino è forse la figura più influente nell'esistenza di Marcello. Pino è sempre stato il Mecenate di Marcello, la cultura popolare, la strada. Pino era la notte di Marcello. Un accanito fumatore, tendeva a consumare la sua anima per far nascere nell'alba, Marcello, il primo raggio di un arco di vita solare e interminabile. Prima dell'arrivo della luce, scrutava il mare, non sopportava il Sole, infatti tornava a casa appena i primi i raggi incidevano i granelli della spiaggia adiacente alla scogliera. Mentre Marcello si svegliava nel pieno della mattinata, Pino si dava da fare con la motoretta ingolfata. Meccanismi mattutini coincidenti. Mentre Marcello alzava la serranda della finestra, Zio Pino chiudeva il pacchetto dopo essersi logorato con l'ennesima sigaretta. Bipolarismo Empedocleo ai massimi storici. Marcello si vestiva in fretta, faceva colazione, era già in ritardo per andare a scuola. Pino era in sella al suo bolide ed era diretto a casa del mio personaggio. Ma come ogni mattina arrivato lì, Marcello non c'era più, era già scappato a scuola. Sul viso di Pino c'erano i segni del Dispiacere, ma anche di Fiducia. Se c'era una cosa che sapeva fare era aspettare. C'è chi ancora si chiede quale sia il vero nome di Pino. Beh, sta di fatto che due Marcelli non si incontrano mai. Non rette. Anelli, che non si toccano, ma uniti in una catena indissolubile.
quando il mare ti scrive le parole.
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tu fermo ad aspettare di parlare. Con le stelle che ti cadono in testa. i
pugni si stringono in tasca. La notte ti accoglie come niente nel vento di
ponent...
11 anni fa